Come controllare i costi e le spese degli hotel
La guida (umana e concreta) per albergatori che vogliono tornare a respirare
Tempo di lettura: 6 minuti
Perché ogni albergatore dovrebbe imparare a controllare i suoi numeri
Hai mai avuto la sensazione di lavorare tanto, di avere l’hotel pieno… ma alla fine dell’anno ti ritrovi a chiederti: “Dove sono finiti i miei soldi?”
È una domanda che mi fanno spesso gli albergatori con cui lavoro. E non perché non siano attenti, bravi o appassionati. Ma perché i numeri — se non vengono letti nel modo giusto, al momento giusto — rischiano di diventare solo un rumore di fondo.
Controllare i costi non è solo una questione fiscale. È un atto di cura verso la tua impresa, i tuoi collaboratori, i tuoi ospiti.
In questo articolo, ti accompagno passo passo in un percorso semplice e concreto per capire come monitorare i costi del tuo hotel, senza diventare un contabile.
Lo faccio nel modo che mi è più familiare: con un linguaggio chiaro, esempi reali e un approccio pensato per la tua realtà, quella di un albergatore indipendente.
1. Parti da una domanda semplice: “Quanto mi costa restare aperto?”
Ogni struttura ha una soglia di sopravvivenza. Il primo passo è sapere qual è il tuo punto di pareggio.
Cioè: quanti costi fissi hai ogni mese, indipendentemente dall’occupazione?
Parliamo di:
- Personale fisso
- Manutenzioni, leasing, mutui
- Fornitori continuativi
- Canoni software e piattaforme OTA
- Tasse locali e imposte periodiche
2. I costi non sono tutti uguali: dividili in modo utile
Molti albergatori guardano il totale dei costi… e si spaventano.
Ma il trucco è uno solo: saperli leggere divisi per categoria e funzione.
Le voci più importanti da tenere sotto controllo sono:
- Costo del personale: spesso la voce più impattante. Non basta sapere quanto spendi, devi sapere in quali reparti, con che resa, con che stagionalità.
- Food Cost: il ristorante o la colazione ti stanno aiutando o ti stanno prosciugando? Spesso bastano piccoli accorgimenti per salvare margini importanti.
- Marketing e commissioni: quanto stai investendo in visibilità? E quanto stai pagando in commissioni OTA o portali?
3. Ricavi alti non bastano: guarda i margini
Una camera venduta a 200 € non è automaticamente redditizia.
Se per quella prenotazione hai pagato:
- 30 € di commissioni
- 25 € di pulizia
- 10 € di colazione
- 5 € di welcome kit
...ti rimangono 130 €, lordi. E da lì partono gli altri costi.
Il consiglio: monitora il margine per tipologia di camera e canale di vendita.
Un buon gestionale alberghiero può aiutarti moltissimo, ma serve che tu lo usi come strumento strategico, non solo operativo.
4. Controllo non è solo guardare: è monitorare con costanza
Controllare una volta l’anno non basta. È come guardare una recensione negativa mesi dopo che l’ospite se n’è andato.
Il vero controllo si fa ogni mese o ogni trimestre, e risponde a domande come:
- Sto guadagnando di più o di meno rispetto all’anno scorso?
- Quali reparti stanno performando meglio?
- Le promozioni stanno portando margini o solo volume?
Il Metodo CARE che uso con gli albergatori prevede incontri periodici, analisi dei numeri riclassificati con metodo USALI, confronto sui margini e sulle decisioni da prendere.
5. Il metodo giusto per chi non è un contabile: l’USALI
Il sistema USALI (Uniform System of Accounts for the Lodging Industry) è il riferimento per il controllo di gestione in hotel.
Hotel Care, in collaborazione con Hotel check Up, lo applica anche in una versione semplificata: il Mini USALI.
Cosa significa?
- Dividiamo i costi fra diretti ed indiretti
- Monitoriamo gli scostamenti tra budget e realtà
- Creiamo report visivi che ti aiutano a decidere, non solo a leggere
6. Come evitare la trappola dell’F24 che ti sorprende
Uno degli errori più comuni è scoprire il carico fiscale solo quando arriva il file da pagare.
Ma a quel punto, le scelte sono già state fatte. E il problema non è pagare le tasse… è non sapere prima quanto.
Con un consulente specializzato, puoi avere previsioni trimestrali sul carico fiscale, per programmare con serenità, senza sorprese.
7. Le 3 abitudini chiave per riprendere il controllo
- Guarda i numeri ogni mese: anche solo 30 minuti con un report ben fatto ti danno lucidità e controllo.
- Crea un piccolo budget annuale, anche se indicativo. Ti dà una rotta da seguire e ti aiuta a capire dove stai andando.
- Fatti accompagnare da chi parla la tua lingua: non un commercialista generico, ma un consulente specializzato in hotel, che capisce i tuoi flussi, la stagionalità, le scelte operative.
8. Cosa succede quando controlli davvero i costi?
Ti racconto il caso di Gianluigi, albergatore in una struttura termale aperta tutto l’anno. Prima di usare il Metodo CARE, viveva tra scadenze e incertezze. Non sapeva con chiarezza quanto guadagnava, e ogni nuova spesa era un salto nel buio.
Dopo pochi mesi con un bilancio riclassificato, un budget operativo mensile e report comprensibili, ha:
- Migliorato la redditività senza aumentare i prezzi
- Evitato sorprese fiscali
- Investito con maggiore lucidità
- Dormito meglio (non è una battuta)
9. Non è questione di Excel, ma di metodo (e relazioni)
Controllare i costi non significa “fare i conti”.
Significa costruire un’abitudine, scegliere le giuste metriche, interpretare i dati insieme a qualcuno che ti guida.
In Hotel Care, lo facciamo ogni giorno: con consulenza continuativa, linguaggio semplice e metodo strutturato.
Conclusione: meno caos, più controllo
Controllare i costi non è un lusso da hotel 5 stelle. È la base per qualunque albergatore che voglia vivere il suo lavoro con più serenità, visione e redditività.
Se oggi ti senti sommerso dai numeri, sappi che non sei solo. E soprattutto: non devi diventare un esperto contabile per prendere decisioni migliori.
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Perché anche tu meriti numeri chiari, margini certi e notti tranquille.
Paola Saldi
Commercialista per albergatori, fondatrice di Hotel Care
“Semplifica la gestione per accogliere con passione.”
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